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Dizionario LGBT, parole da conoscere


di Nunzia Quilibrato e Vienna Scognamiglio


Sesso biologico

Il sesso biologico riguarda i caratteri sessuali con i quali una persona nasce. Una persona può nascere con caratteri sessuali maschili, femminili o sia maschili che femminili. In questo caso la persona viene definita intersessuale*.

Orientamento sessuale

Indica se provo attrazione fisica e sentimenti per una persona del mio stesso sesso biologico, del sesso opposto o di entrambi i sessi. Generalmente viene definita secondo tre categorie (eterosessuale-bisessuale-omosessuale)

Identità di genere

Indica il genere in cui una persona si identifica, in maniera del tutto indipendente dal sesso biologico. Se la persona, come accade più comunemente, si identifica con lo stesso genere di nascita è cisgender. Se la persona non si identifica col suo genere di nascita, si definisce transgender.




LGBT

E' la sigla usata per indicare collettivamente la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender.


L e G, omosessualità

Le prime due lettere si riferiscono alle persone con orientamento omosessuale.

L, lesbica e G, gay. È importante non confondere orientamento e attrazione sessuale con il comportamento: si possono avere dei rapporti sessuali con individui del proprio sesso anche senza essere necessariamente gay o lesbica come, al contrario, si può essere omosessuali ed avere relazioni di tipo eterosessuale.


B, bisessualità

La B indica la possibilità di essere bisessuale, ovvero di provare attrazione per persone appartenenti sia al proprio genere che alla categoria opposta. I bisessuali sono quelli maggiormente soggetti a pregiudizi e discriminazioni perché nel pensiero comune appaiono come quelli “indecisi”, oppure “prima etero e poi gay”.


T, transgender

La lettera T sta per trangender. Queste persone sentono di non appartenere alla categoria sessuale in cui la società gli impone di identificarsi. Possono decidere, di conseguenza di esprimere l’appartenenza al proprio genere assumendo un aspetto che sentono maggiormente proprio, con vestiti e comportamenti che meglio si adattano al loro essere. Ad esempio, un uomo che ha organi genitali maschili può percepirsi come maschio (visione culturalmente condivisa) oppure non sentirsi tale e, addirittura, collocarsi in entrambe o in nessuna di queste categorie.


Il Pride

Il Pride rappresenta il lungo percorso per la rivendicazione della parità di genere. Questo percorso ha avuto inizio nel 1969 con i moti di Stonewall.


I colori della bandiera

La versione originale a otto colori sventola sopra il Castro di San Francisco e su LGBT Community Center di New York. Il rosso inneggia alla vita, l'arancione la guarigione, il giallo è sinonimo della luce del sole, il verde simboleggia la natura, il blu l'armonia, mentre il viola l’anima.


Moti di Stonewall

Negli anni ’60 la polizia americana era solita fare irruzioni nei locali gay per annotare le generalità dei clienti (spesso pubblicandole sui giornali) e procedere all’arresto ingiustificato per indecenza e oscenità. Una sera in particolare nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, un gruppo di poliziotti cercò di arrestare senza motivo diverse persone presenti all’interno del bar “Stonewall Inn” di New York. Il resto dei clienti radunò una folla sempre più numerosa all’esterno del locale ribellandosi e tentando di impedire il passaggio degli agenti. Lo scontro si fece violento e andò avanti fino al 3 luglio. Dall’anno successivo, per ogni anno a seguire, sono stati organizzati Pride in favore dei diritti della comunità LGBTI.


Bullismo

Possiamo parlare di bullismo quando siamo di fronte ad una relazione di abuso di potere in cui avvengono dei comportamenti di prepotenza in modo ripetuto e continuato nel tempo, tra ragazzi non di pari forza, dove chi subisce non è in grado di difendersi da solo.

I comportamenti violenti che caratterizzano il bullismo sono i seguenti:

– Offese, parolacce e insulti

– Derisione per l’aspetto fisico o per il modo di parlare

– Diffamazione

– Esclusione

– Aggressioni fisiche.


Per gli psicologi si tratta di una vera e propria emergenza, che può essere contrastata a partire dall’intervento a scuola.


Bullismo verbale

Si parla di bullismo verbale, psicologico, fisico o elettronico (cyberbullying) quando si tratta di minacce, offese, oppure esclusioni dal gruppo e maldicenze - modalità tipiche del bullismo femminile - o, ancora, aggressioni, scherzi pesanti, e poi furti grandi o piccoli, estorsioni, danneggiamenti degli oggetti personali o del materiale scolastico. Con la parola "cyberbullying" si fa riferimento a telefonate, SMS, o squilli molesti sul cellulare, fotografie o video realizzati contro la volontà del soggetto e poi diffusi tramite MMS o in rete, commenti dispregiativi sui blog personali e ogni altra forma di diffamazione attraverso strumenti elettronici. Proprio per questi problemi la vittima di bullismo può arrivare a compiere atti davvero tragici. Una recente ricerca ha analizzato meglio il fenomeno del suicidio adolescenziale e se effettivamente l’associazione cyberbullismo – suicidio adolescenziale sia statisticamente significativa. Gli autori dello studio hanno così concluso che il cyberbullismo è un fattore presente in alcuni suicidi, ma quasi sempre ci sono altri fattori come la malattia mentale o la presenza di altre forme di bullismo, come quello faccia a faccia. Il cyberbullismo in genere rientra nel contesto del normale bullismo.


I segnali che possono aiutare un genitore a capire se il proprio figlio è vittima di cyberbullismo sono i seguenti:


– Utilizzo eccessivo di internet

– Chiudere le finestre aperte del computer quando si entra nella camera

– Rifiuto ad utilizzare Internet

– Comportamenti diversi dal solito

– Frequenti invii attraverso Internet dei compiti svolti

– Lunghe chiamate telefoniche ed omissione dell’interlocutore

– Immagini insolite trovate nel computer

– Disturbi del sonno

– Disturbi dell’alimentazione

– Disturbi psicosomatici (mal di pancia, mal di testa, ecc)

– Mancanza di interesse in occasione di eventi sociali che includono altri studenti

– Chiamate frequenti da scuola per essere riportati a casa

– Bassa autostima

– Inspiegabili beni personali guasti, perdita di denaro, perdita di oggetti personali

Il cyberbullismo non caratterizza solo gli adolescenti, purtroppo anche gli adulti risentono di tale fenomeno, in particolare sul luogo di lavoro


Bullismo omotransfobico - Il bullismo si configura sempre di più come l’espressione della scarsa tolleranza per la diversità, dell’assenza di accettazione di chi è dissimile per appartenenza etnica, per caratteristiche fisiche e psicologiche o semplicemente per scelte di vita. In Questo caso, è dunque l’orientamento sessuale dell’individuo a scatenare il bullo o i bulli, i quali esprimono la loro ostilità a livello verbale (minacce e ingiurie), a livello fisico (aggressioni e violenze) o in modo indiretto (calunnie, pettegolezzi, isolamento sociale). Il bullismo omofobico nasce dal pregiudizio, dalla disinformazione, dall’isolamento e dalla scarsa tolleranza per tutto ciò che è “altro”, “diverso da sé”. A tal proposito, scuola e famiglia possono fare molto per promuovere una cultura che consideri la diversità come una ricchezza e che educhi all’accettazione e alla consapevolezza dell’altro. Il bullismo omofobico comporta azioni intenzionali e non provocate verso la vittima, azioni negative ripetute da parte di una o più persone nei confronti di un'altra ed uno squilibrio di potere fisico o psicologico. In tali occasioni può esser utilizzato anche il termine di "Queer bullismo".


La Giornata mondiale contro l’omofobia si celebra il 17 maggio di ogni anno e dovrebbe servire a ricordare che la paura di chi ha un diverso orientamento sessuale è ancora diffusa nella nostra società. Il 17 maggio del 1990 l’OMS cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali eppure ancora agli studenti italiani di medicina nei test progress viene richiesto di specificare la percentuale dell’omosessualità nell’uomo. Oggi ancora c’è gente che dichiara frasi del tipo: "Non ho nulla contro i gay, anzi ho tanti amici gay” lasciando circolare l’intolleranza e facendo emergere la fobia.


Considerazioni - Ancora oggi sento insulti, pregiudizi. Siamo nel 2021 e ancora ci sono genitori che cacciano i figli di casa, genitori che li minacciano o addirittura li picchiano. Non siamo liberi di amare chi vogliamo. Ma da quando amare è un reato? Da quando non posso essere libera di amare chi voglio? Ma a chi importa se amo una donna? Se amo un uomo? La normalità non esiste ed è comunque noiosa!

Smettetela di farci del male, smettetela di giudicare. Ma soprattutto smettetela di obbligarci a fare cose che non vogliamo. Spesso sento dire “noi eterosessuali non abbiamo il pride, voi lo fate per apparire”. Ma nessuno ha mai pensato a queste cose:

  1. Quando cammini per strada non rischi di essere picchiato, bullizzato o insultato per essere eterosessuale

  2. Non esistono paesi dove sia illegale il matrimonio tra persone eterosessuali

  3. Non esistono paesi in cui sia illegale essere eterosessuali, e dove sia prevista la pena di morte per persone eterosessuali

  4. Nessuno si lamenta di dividere lo spogliatoio o il bagno con un eterosessuale


L’eterosessualità non fa parte dei crimini d'odio


1. Nessuno dice “preferisco avere un figlio malato piuttosto che eterosessuale” e non sono mai stati buttati fuori per esserlo

2. Non esistono libri o terapie per smettere di essere eterosessuale

3. Nessuna religione si scaglia contro l'eterosessualità

Prima di aprir bocca riflettete, perché state causando ferite senza accorgervene.


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